
Esecutivo della Comunità degli Italiani di Pola in riunione, giovedì sera, nel tentativo di far quadrare i conti che non tornano.
In esame, dunque, il preventivo 2018 e le possibilità effettive di poterlo realizzare. Secondo il documento approvato lo scorso dicembre, la Comunità degli Italiani dovrebbe introitare entro l’anno 1,08 milioni di kune, di cui la metà circa (e precisamente 549.081,30 kune) è denaro in arrivo dall’Italia e, in minima parte, da Zagabria, per tramite dell’Unione Italiana. “Dovrebbe” è la parola chiave, che qui sottolineiamo. Il condizionale è d’obbligo perché non ci sono garanzie che questo avvenga, anzi, tutto starebbe a indicare che ciò non avverrà.
E il presidente Fabrizio Radin lo spiega nei seguenti termini: “Il 50% delle entrate pianificate provengono dal Bilancio dell’Unione Italiana e sono state calcolate in base ai dati/informazioni forniteci dalla stessa UI. Ora, l’introito fondamentale per la nostra associazione è il cosiddetto Fondo di promozione con il quale si finanziano, in maniera determinante, i costi di gestione della nostra sede, stipendi e spese materiali. Questi mezzi hanno avuto sinora la forma di un contributo non vincolato a determinate voci di spesa o specifiche finalità programmatiche, da rendicontare a posteriori: l’unica condizione richiesta per accedere al finanziamento”.
“Ebbene questo sistema ha funzionato per 25 anni e precisamente fino al 2016, fino a quando cioè i mezzi venivano regolarmente erogati in due tranche: la prima entro il primo semestre dell’anno e la seconda nella seconda metà dell’anno. Dal 2016 questa regolarità è venuta meno. Non bastasse, quest’anno l’erogazione stessa della prima tranche è incerta dato che l’ente erogatore – la Regione Friuli Venezia Giulia – ha messo tali mezzi a concorso, aperto a tutti gli enti e le associazioni della minoranza nazionale italiana, compresa l’Unione Italiana, che con questo atto formale cessa di esserne l’unica beneficiaria”, ha spiegato Radin e concluso che “in questo momento, il Fondo di promozione dell’UI a favore delle CI, almeno per quel che riguarda la sua prima tranche di finanziamenti derivante dal Bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia, allo stato attuale delle cose, di fatto, non esiste più”.
“Per parlare ancora più chiaro, i cinquanta e passa mila euro corrisposti annualmente dall’UI alla Comunità degli Italiani di Pola, “non sono una fonte marginale di introiti né si possono sostituire con altre fonti di guadagno sul breve e medio periodo”. Ma neanche sul lungo periodo, a voler essere sinceri. “Qua stiamo cercando la quadratura del cerchio, per chi non l’avesse capito”, ha dichiarato il presidente puntualizzando: “Le spese preventivate, con tutti i tagli e i risparmi possibili comprese le riduzioni degli stipendi, sono tali per cui dopo il mese di agosto, senza i trasferimenti dall’Unione Italiana, possiamo tranquillamente chiudere. Ovviamente vorrei essere smentito”.
Giovedì sera la Giunta esecutiva presieduta da Radin non ha preso provvedimenti né formulato alcuna conclusione definitiva. In maniera del tutto ipotetica si è accennato a tagli del personale, pensionamenti e prepensionamenti, ulteriori riduzioni di stipendi, ad aumenti dell’importo richiesto per l’affitto della sala, alla partecipazione alle spese di casa degli enti e delle associazioni coinquiline, e via elencando, ma il dibattito non ha sortito alcuna decisione di carattere formale. Se ne riparlerà a una delle prossime sedute dell’organismo – è stato deciso – e la seduta è stata aggiornata.
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