L’Unione Italiana è a un bivio. Le spaccature in seno all’Assemblea, con la maggioranza che si è sfilacciata sulle modifiche statutarie, hanno portato a una ventata dialettica nella massima organizzazione rappresentativa della minoranza quale non si vedeva da tantissimi anni. Come in ogni democrazia matura, oseremmo dire, a rinfocolare il dibattito è di fatto il sistema elettorale.
Un bel tacer non fu mai scritto. E in silenzio avrebbe fatto meglio a starsene l’altra sera a Buie, almeno per quel che riguarda decisioni che fino a prova contraria spettano esclusivamente a noi che operiamo nel settore mediatico, la presidente dell’Assemblea di Unione Italiana, Tamara Brussich. Riferendosi allo spazio mediatico riservato al presidente della Giunta esecutiva di UI Maurizio Tremul a Capodistria, ha espresso opinioni distorte ed errate, tendenziose e assurde, ipotizzando una sua presunta influenza.
Leader maximo, narcisista e accentratore, machiavellico compratore di voti, abile manipolatore dei mass media – e quindi anche dell’opinione pubblica –, fautore di un autoritarismo stile Centralni Komitet, che ha portato alla completa marginalizzazione della base... Queste, in sostanza, le critiche che la fronda che si è creata in seno all’Assemblea dell’Unione Italiana muove a Maurizio Tremul, attuale presidente della Giunta esecutiva. Uno schieramento trasversale, che comprende sia il gruppo di minoranza La Svolta che alcuni consiglieri della maggioranza Orgoglio Italiano.
Nell’onorare le vittime della Seconda Guerra mondiale e del dopoguerra la Croazia dovrebbe prendere ad esempio l’Italia. A suggerirlo di fatto è stato il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento croato, Furio Radin, nell’ambito di un’intervista rilasciata alla giornalista Tatjana Kolak e pubblicata la scorsa settimana dall’agenzia di stampa nazionale Hina. L’argomento è di scottante attualità anche perché il lascito del passato totalitario continua spesso a pesare come un macigno durante i dibattiti parlamentari e rischia a volte pure di compromettere la stabiltà della coalizione di governo a Zagabria, formata da partiti e politici non tutti della stessa corrente ideologica.
La Svolta non ha proposto alcun candidato, afferma Roberta Stojnić, portavoce del gruppo consiliare “d’opposizione” a proposito delle modalità dell’elezione del presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana. I media avrebbero “travisato”; fornito un’informazione “distorta”. Anche perché La Svolta non ha tale “potere e la capacità”.
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