
CAPODISTRIA| Rimane aperto lo scontro tra la Comunità locale di Scoffie, appoggiata dal Comune di Capodistria e il Ministero degli Interni per l’apertura, nel centro abitato, di una Casa per l’integrazione dei profughi. Il progetto prevede l’accoglienza di una cinquantina di persone, soprattutto famiglie con bambini, che alloggerebbero nel locale ostello. A tutti è stata riconosciuta la tutela internazionale e, pertanto, gli Stati che li ospitano devono pensare alla loro inclusione nella società. Ciò comporta l’iscrizione dei più giovani alla rete scolastica, nonché percorsi formativi per gli adulti. La necessaria comunicazione tra Lubiana e Capodistria sul delicato argomento non è stata certamente brillante. Il dicastero competente si è limitato ad inviare alcuni messaggi di posta elettronica all’indirizzo della municipalità e, non avendo ottenuto risposta, ha contattato direttamente la Comunità locale interessata. Ne è scaturito un pesante scontro con i residenti in zona, che non desiderano avere per vicini un gruppo di stranieri tanto numeroso. Ad appoggiarli apertamente è il sindaco capodistriano, Boris Popovič, che propone di sparpagliare i migranti sul territorio comunale, sistemandoli in varie strutture. L’ultimo tentativo di trovare un compromesso, presenti lo stesso primo cittadino, il Segretario di stato agli interni, Boštjan Šefic e gli abitanti di Scoffie, è fallito martedì sera. Al rappresentante dell’esecutivo è stato rinfacciato di aver voluto mettere la popolazione locale di fronte al fatto compiuto. Il contratto per l’affitto dell’ostello, infatti, è stato già firmato anche se l’edificio non è stato ancora preso in consegna. I toni del colloquio si sono inaspriti e si è passati al confronto politico tra chi accetterebbe l’arrivo dei profughi e chi li respinge decisamente. Sempre più aperto anche il conflitto tra il presidente della Comunità locale, Edmond Gašpar e il sindaco Popovič, che si sono invitati, reciprocamente, a presentare le dimissioni. Le parti in causa si sono prese una decina di giorni di pausa per riordinare le idee e poi affrontare una nuova tornata di consultazioni. Questa volta potrebbe essere incentrata su proposte alternative, preparate dall’amministrazione capodistriana.
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